Dragon Ball Z: Radish, un personaggio sprecato?

Nella storia di Dragon Ball, un personaggio su tutti ci ha dato i brividi con la sua semplice apparizione, e ha segnato in modo epocale un’evoluzione nelle tematiche narrative: Radish, il fratello di Son Goku. Malgrado la sua carica rivoluzionaria, questa figura così determinante si è rivelata una meteora: unico antagonista per una manciata di capitoli del manga e di episodi dell’anime, in seguito è stato quasi del tutto accantonato, e mai più menzionato dagli altri personaggi. Noi fan, però, lo ricordiamo bene perché è stato lui il primo a parlarci di extraterrestri e di pianeti lontani nel vasto spazio cosmico. Dal suo avvento in poi, Goku e i suoi amici sono stati spronati a raggiungere livelli sempre più elevati, oltre ogni limite concepibile; così l’intera opera ha abbandonato l’impronta del Dragon Ball originale per approdare su sponde completamente nuove.

Uno spreco?

La sua morte senza ritorno ha lasciato un grosso rammarico in molti fan della serie. Possibile che un Saiyan come lui, oltre tutto il fratello del protagonista, sia stato fatto fuori per non ritornare mai più? Radish non aveva forse ancora molto da offrire, sia in termini relazionali che combattivi? Come si sarebbe potuta sviluppare la storia con Radish presente? Come avrebbe influito sulle grandi battaglie successive e nei rapporti con la sua famiglia? Molti pensano che, a lungo andare, Radish si sarebbe ammorbidito e, come molti ex antagonisti di Goku, si sarebbe avvicinato al fratello finendo con l’appoggiarlo. Io vorrei ora ragionare su questo punto: il mio ragionamento si baserà sullo stato dei fatti narrati in Dragon Ball Z, ossia senza cambiare le carte in tavola rispetto alla storia che già conosciamo. Fermo restando che, se Toriyama avesse davvero voluto recuperare questo personaggio, avrebbe creato le condizioni per “tenerlo in squadra”, perciò in quel caso avremmo avuto un Dragon Ball con regole e circostanze diverse, pur di permettere a Radish di rimanere nella storia.

Le sue doti combattive

La famigliola al completo. Da notare a destra Gine, la madre di Kakaroth e Radish

Radish esordisce con livello combattivo di circa 1500 punti: un valore spropositato rispetto a quello di Goku e soci ad inizio Saga dei Saiyan, ma tuttavia per niente eccellente nel contesto dell’esercito di Freezer. Sulla sua stessa scala di grandezza si dovevano trovare migliaia di soldati, senza contare i Saibaiman, ciascuno dei quali aveva circa la sua stessa potenza. Eppure, in una recentissima intervista, Toriyama ha dichiarato che Radish era un guerriero Saiyan di alto livello: la sua forza era stata giudicata tale da permettergli di partecipare alle spedizioni militari – a differenza di quei Saiyan considerati di basso rango, e destinati a professioni intellettuali o di bassa manovalanza.
Se prendiamo in considerazione i genitori di Radish e Goku, noteremo che: suo padre Bardack aveva raggiunto una forza di 10.000 punti, un valore che gli fece guadagnare la massima stima e il rispetto dei colleghi e degli scienziati della sua epoca; sua madre Gine (introdotta da Toriyama per la prima volta nel breve capitolo del 2014 intitolato Dragon Ball Minus), invece, era una Saiyan di animo gentile non particolarmente portata per la lotta, che più volte aveva rischiato la vita nelle missioni uscendone viva solo grazie all’intervento di Bardack, e che alla fine era stata assegnata al centro carni del pianeta Vegeta proprio perché il combattimento non era affare per lei. Immaginiamo che Radish sopravvivesse, integrandosi nella storia. A che livelli sarebbe potuto arrivare? La mia idea è che fosse privo del talento geniale di suo fratello e del Principe (che comunque viene dall’elite della sua razza), due casi davvero eccezionali, più unici che rari come confermato anche dalla recente intervista di Toriyama sulle Cellule-S che trovate QUI: impossibile tener testa ai loro progressi, dettati sia dalla predisposizione genetica che dalla loro ferrea volontà. Ma Radish era pur sempre un Saiyan e per giunta fratello di Goku: dunque allenandosi avrebbe superato sicuramente i terrestri e forse sarebbe stato al livello di Piccolo. Probabilmente, con l’andar del tempo avrebbe superato i mezzosangue solo per via del loro disinteresse alla lotta, e avrebbe finito con il rivaleggiare con i soli Goku e Vegeta, assumendo una posizione simile a quella del super namecciano.

Un ipotetico Radish in versione Super Saiyan 2

Rivalità e conclusioni…

Venendo poi all’aspetto psicologico-relazionale, cosa avrebbe potuto dare Radish alla storia? Una volta convertito al bene o comunque trasformato in alleato, sarebbe potuto diventare per Goku quel legame con le radici del suo popolo d’origine che gli mancava, sicuramente instaurando nel tempo col fratello un rapporto di sana competizione, di rivalità, che incentivasse quel miglioramento costante; di certo non un legame sentimentalmente “facile” e positivo come quello che unisce Goku e Crilin, ad esempio. Temo che in questo ruolo sarebbe stato ridondante: lo ha infatti raggiunto Vegeta, e anche con maggiore efficacia. Nato da nobile stirpe, il Principe ha dovuto faticare non poco per accettare di costruire un rapporto, sofferto ma equilibrato, di confronto con un guerriero di basso livello ma a lui superiore in termini di facoltà combattive.
E se Radish si fosse integrato con i terrestri arrivando a generare un figlio? Lo scenario sarebbe senza dubbio interessante, dato il talento innato che i meticci posseggono rispetto ai loro genitori di pura razza. Per ipotesi: e se la madre fosse stata Lunch, recuperata per l’occasione, vista la sua attrazione per i tipi dal fascino selvaggio, dopo essersi lasciata con Tensing? Ancora più interessante! Se la potenza di Gohan è influenzata dall’umore, cosa nascerebbe dall’incontro tra un Saiyan e la donna dalla doppia personalità, capace sia di estrema gentilezza che di estrema aggressività?

Un inedito Radish nei panni del bravo paparino terrestre: still a better father than Kakarotto!

 

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