Anime e Manga: 5 Serie davvero complesse!

Shinobu Oshino (Alias Kiss-Shot Acerola-Orion Heart-Under-Blade) da Kizumonogatari

5 serie da mal di testa!

Nel vasto panorama del mondo anime esistono migliaia di serie animate, che hanno generi, temi e pubblico, molto diversi tra loro. Vi sarà certamente capitato al termine di un episodio di Dragon Ball Super o della vostra serie televisiva preferita, quale Breaking Bad per esempio, di domandarvi se esistessero anime così complessi da riuscire a coinvolgervi non solo emotivamente, ma anche mentalmente quasi o anche di più dei peggiori film hollywoodiani da trip mentale. Magari, quelli di voi che hanno visto qualche Seinen (ovvero anime per adulti) dai toni maturi come Tokyo Ghoul Death Parade, pensano di aver visto delle serie abbastanza impegnative e di essere pronti a tutto. Vi assicuriamo che non è così. In questo articolo tratteremo cinque delle serie più complesse ed estese da conoscere e approfondire, e le commenteremo, proponendone ai più interessati la visione. Solo i più esperti di questo settore riusciranno a cogliere i messaggi profondi che si celano dietro queste serie, che non hanno assolutamente nulla da invidiare a nessun altro colosso dell’intrattenimento. Ricordiamo infine, che gli anime non sono proposti in ordine e questa non è assolutamente da considerare una classifica.

Neon Genesis Evangelion

Come si potrebbe non cominciare dal capolavoro che ha rivoluzionato l’animazione giapponese? Neon Genesis Evangelion è una serie animata originale, ovvero che non è un riadattamento di nessun’altra fonte, ma viene concepita sin dall’origine come anime, parallelamente al suo manga. Composta da 26 episodi, andati in onda nel 1995, è stata una delle serie di maggior successo di tutti i tempi. E’ stata animata dallo Studio Gainax con a capo lo sceneggiatore e direttore Hideaki Anno, considerato al giorno d’oggi una delle menti più brillanti di questo mondo. La serie si concentra sugli aspetti più umani e sulle più grandi debolezze di tutti i personaggi, con particolare riguardo al protagonista, Shinji Ikari ed all’aspetto psicologico degli avvenimenti. Targata Sci-Fi e Mecha non solo svolge un ottimo lavoro narrativo in tali campi, ma riesce ad approfondire la caratterizzazione e la psicologia dei personaggi oltre un limite il quale nessuno si era mai spinto, trattando un’ampia quantità di temi teologici e filosofici. Protagonista di enorme successo, la serie ha avuto anche un parallelo adattamento manga, un film riassuntivo, il film “The End of Evangelion” che completa il finale della serie animata, svariati adattamenti videoludici e anche la trilogia di film Rebuild, che fungono da remake della serie sfoggiando tutte le nuove tecnologie per un’animazione più fluida e mozzafiato. Si aspetta infine, l’annuncio ufficiale dell’uscita di un ulteriore e conclusivo film della serie, intitolato: “Evangelion 3.0+1.0” per la fine dell’anno.

Fate/ Series

Se Evangelion è complesso da un punto di vista filosofico e narrativo che si ramifica e si estende su una varietà di argomenti non indifferente, allora la Fate/ Series può essere considerata un enorme gomitolo di lana che si slaccia man mano che si prosegue con la storia: leggendo o guardando, ogni serie che compone il franchise. I più appassionati di anime tra di voi, sicuramente conosceranno almeno una delle serie che compongono Fate/, la più famosa: Fate/Stay Night: Unlimited Blade Works, che, essendo disponibile anche su VVVVID e Netflix, è la prima stagione della serie di cui sono stati acquistati i diritti in Italia. Proprio perché questi enti di distribuzione la presentano singolarmente, o insieme a Fate/Apocrypha, erroneamente è spesso vista come prima stagione, o peggio ancora come “anime a se stante”: ciò porta spesso gli spettatori a rimanere “delusi” e confusi da quello che accade che non viene spiegato per nulla. Per chi pensa invece di aver capito la trama di Fate/Stay Night semplicemente dopo aver visto Unlimited Blade Works, abbiamo delle brutte notizie: fosse stata così semplice la questione, non ne staremmo parlando in questa lista. La forte mancanza di spiegazioni e di una dovuta introduzione alla serie, manca perchè è come se si fosse partiti da una “seconda stagione”. Se siete rimasti shockati o traumatizzati nel leggere quest’ultimo tratto, vi consigliamo caldamente di andare a recuperare la nostra guida che trovate QUI. Ogni titolo della serie presenta una sua caratteristica e varia di molto per gli effettivi contenuti che vengono trattati. Si passa da un’atmosfera cupa e molto matura come quella di Fate/Zero, a un tipo di narrazione più classica e per un pubblico più giovane che possiamo trovare in Fate/Kaleid, o anche nello stesso Fate/Stay Night durante gli eventi più spensierati della trama. Dal confusionario Fate/Extra Last Encore allo spin-off dedicato completamente alla cucina, Emiya-san Chi no Kyou no Gohan. Di Fate non sono da sottovalutare inoltre le componenti filosofiche e drammatiche che si rifanno alle tematiche dell’esistenzialismo Kierkegaardiano. Senza dilungarci troppo, poiché l’universo di Kinoko Nasu è troppo vasto per essere discusso appieno in questo articolo, invitiamo alla lettura della nostra guida dedicata, già citata in precedenza.

Ergo Proxy

Forse non avrà decine di spin-off o altri media da consultare come la precedente serie e probabilmente non vi è la stessa attenzione ai minimi dettagli come possiamo affermare per Evangelion, ma sicuramente Ergo Proxy può rivelarsi una bella perla in quanto a complessità e filosofia di composizione. Lo stesso mondo dov’è ambientata l’opera presenta diversi dettagli e connotazioni che si possono ricondurre a pensieri filosofici di natura distopica e post-apocalittica. Non sarebbe corretto scendere nei dettagli di questo anime, in quanto tutta la sua bellezza risiede nel finale e nel significato che si cela dietro ad esso. Il susseguirsi degli episodi potrebbe paragonarsi ad un coraggioso viaggio volto alla scoperta della verità e del fine ultimo dell’esistenza di esseri soprannaturali chiamati “Proxy”. La caratterizzazione dei personaggi ed il loro processo evolutivo è un altro punto forte di questa serie, che col passare del tempo mostra i vari protagonisti evolversi, apprendere nuovi concetti e sviluppare pensieri e conclusioni sempre più complesse sul mondo che li circonda. Sicuramente una serie da non perdere per gli appassionati di Sci-Fi e del genere post-apocalittico che vogliono guardare qualcosa di leggermente più impegnativo.

Monogatari Series

Monogatari con le sue infinite stagioni, potrebbe essere considerato come un caos totale di dialoghi e nozioni inutili al proseguimento della trama, che però riescono ad intrattenere a lungo, facendo innamorare lo spettatore di questo particolare stile di narrazione molto simile alla tecnica del flusso di coscienza, inventata da James Joyce. Monogatari si ama o si odia, o a volte anche entrambi nello stesso momento. È diviso in più serie, che a loro volta sono racchiuse in “Stagioni” che sono letteralmente le stagioni che coprono l’ultimo anno di scuola superiore del protagonista, Araragi Koyomi. L’ordine di uscita dell’anime è fedele a quello delle novel (eccezion fatta per la trilogia dei film Kizumonogatari) e ogni serie tratta uno o più archi narrativi che spesso sono anche distanti tra loro in termini cronologici. La complessità delle Monogatari Series risiede quindi, non solo nel ricollegare tutti gli avvenimenti che si svolgono in modo scollegato, ma anche nel carpire le sottili citazioni e recepire i messaggi proveniente dai vari dialoghi. Effettivamente l’intera opera si potrebbe definire come una lunga serie di monologhi e dialoghi tra i personaggi dove veniamo riempiti di informazioni. La maggior parte di essi sono discorsi astratti dove lo spettatore non può far altro che banchettare con le numerose portate di filosofia e cultura, sia orientale che occidentale, che gli vengono poste sotto il naso senza nessun apparente fine ultimo per la serie stessa. Il tutto è ben accompagnato da una trama surreale e misteriosa con un cast di stampo harem dove le varie eroine sono le “protagoniste” dei vari archi narrativi. In Monogatari, filosofia, demenzialità e fanservice si fondono a formare un perfetto caos equilibrato, come se fosse stato progettato a regola d’arte per mandare in confusione gli spettatori da un lato e farli appassionare e amare tale stile dall’altro. A breve pubblicheremo una guida su come approcciarsi a questo casino (è necessario).

Kagerou Project (Mekakucity Actors)

Sicuramente, molti di voi conosceranno quest’opera tramite l’anime “Mekakucity Actors” disponibile su VVVVID, ma purtroppo, dobbiamo rivelarvi che, come per Fate/Stay Night, l’anime non è altro che l’ultima parte di questo grande multi-media project che adatta la timeline finale della storia. Mekakucity infatti, fa parte di un franchise ancora più grande denominato “Kagerou Project” nato anni fa attraverso una serie di canzoni vocaloid. Ogni canzone tratta un determinato evento che avviene tra le diverse timeline, che vanno a concludersi appunto, con la parte finale dell’anime. Oltre alle canzoni, ci sono anche light novels e un manga che descrivono questo universo. C’è da assolutamente dire che, a differenza di come avviene per altre opere, qui ogni media adatta una linea temporale differente, e quindi novel, manga e anime, non fanno altro che ampliarsi a vicenda, piuttosto che adattare la stessa storia. Il KagePro non avrà una profondità filosofica comparabile al resto degli anime che vi abbiamo proposto, ma sicuramente è una di quelle serie da cui non ci si aspetterebbe mai tanto background. La trama non è complicata, ma per spiegarla completamente si spoilerano diverse timeline dell’intera storia, quindi vi lasciamo godere quest’opera raccomandandovi di seguire il manga, ascoltare le canzoni (è anche possibile trovarle sottotitolate in italiano su YouTube) e magari seguire anche le Light Novels disponibili in inglese o parzialmente in italiano. Approfondire gli eventi che si susseguono nelle diverse linee temporali aiuterà sicuramente a capire di più il finale (Mekakucity Actors) e a comprendere la storia per il suo intero, anziché solo per il suo tratto finale.

Conclusioni

Senza ulteriori indugi, vi invitiamo dunque a provare le serie che vi abbiamo consigliato (sempre se vi sentite in vena di impegnarvi), spaziando dallo Shounen al Seinen, al Josei (con Kagepro) ce n’è per tutti i gusti e tutte le età. Buona visione!

 

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