Recensione Anime: Golden Kamui
Informazioni
Episodi: 12
Genere: Storico, Azione, Avventura, Combattimento
Demografica: Seinen
Golden Kamui, o Golden Kamuy, è l’adattamento anime dell’omonimo manga serializzato su Weekly Young Jump di Shueisha, una rivista parallela a Weekly Shonen Jump, ma più “adulta” e dedicata ai Seinen. La pubblicazione del manga è cominciata nel 2014, mentre in Italia il manga è arrivato nel 2016 edito da J-Pop. L’anime, nel nostro paese, è disponibile su Crunchyroll, che ne detiene regolarmente i diritti.
Un sacco di storia dietro il paese del sol levante
Golden Kamui si svolge dopo la seconda guerra mondiale, nelle terre del freddo Hokkaido, in Giappone. In pochi sanno che i veri abitanti del’isola nipponica non siano i Giapponesi che conosciamo oggi, ma in realtà furono gli “Ainu“, una civiltà autoctona che fu costretta dai colonizzatori coreani (quelli che ora chiamiamo Giapponesi) a spostarsi sempre più a nord. Golden Kamui riesce a fondere due culture, affiancando Sugimoto L’Immortale ad Asirpa, i principali protagonisti di questa storia. Mentre Sugimoto è un ex-soldato che ha combattuto in Russia, e grazie alle sue gesta si è guadagnato il soprannome di “Immortale“, Asirpa è una piccola Ainu che lo aiuta nel primo episodio, quando si trova in difficoltà. Facendo amicizia i due vanno sempre più d’accordo e continueranno ad affrontare le avversità che li attendono insieme.
Il “One Piece” degli Ainu
La trama principale su cui si basa Golden Kamui, è il recupero di un grande tesoro che si vocifera sia stato rubato agli Ainu e nascosto da un criminale. Tale criminale, però, è stato arrestato e tutt’ora si trova in prigione. All’interno del carcere ha escogitato un piano per poter ritrovare il tesoro, e ha tatuato sui corpi di tutti gli altri prigionieri una mappa frammentata. Quello che i prigionieri non si aspettavano, però, è che la mappa fosse consultabile solo con tutti i tatuaggi riuniti, e quindi fosse necessario letteralmente scuoiare tutti quanti, per poter mettere insieme le loro pelli fino a formare l’intera mappa. Grazie a questa informazione, Sugimoto e Asirpa vanno alla ricerca dei vari prigionieri per prendere le loro pelli, tutto al fine di ritrovare l’oro nascosto degli Ainu.
Un grande adattamento
Uno dei più grandi pregi di questo anime è il suo adattamento fedele al manga. È possibile ritrovare intere scene con disegni pressoché identici alle tavole del manga, e questo non può che far piacere ai lettori di più vecchia data. Escludendo la pessima CGI con la quale sono stati animati gli animali in alcuni episodi, l’anime è molto godibile, ed è probabilmente tra i migliori di questa stagione. Molto sottovalutato e ignorato dai più, ma meriterebbe davvero una maggiore attenzione per la quantità di cose che accadono, i colpi di scena e i senza dubbio protagonisti carismatici e originali. Ricordiamo però che è un seinen, e che nonostante possa sembrare un anime spensierato a causa delle frequenti gag e battute, sono anche spesso presenti scene molto violente, destinate a un pubblico più maturo. La cura e la passione con cui è stata realizzata la serie animata è riconoscibile da chiunque abbia dato anche un solo sguardo al manga, e molti fan ne sono rimasti soddisfatti, nonostante l’evidente poco budget con il quale è stato concepito.
Voto finale: 8/10
Purtroppo bisogna valutare anche il lato prettamente tecnico della serie, e c’è da dire che ci sono alcune pecche nell’animazione, o nella sopracitata pessima gestione della CGI per realizzare gli animali. Volendo considerare l’opera nel suo insieme, 8 è un voto più che onesto, che penalizza quanto basta i difetti tecnici, ma non sminuisce l’ottima scrittura che c’è dietro.
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