One Piece: Il progetto Nuova Onigashima (Analisi capitolo 985)
Il sipario sul terzo atto sta lentamente calando. Con questo capitolo 985, uscito in concomitanza con la settimana del ventitreesimo anniversario della serie, ci porta verso una vera e propria svolta epocale per One Piece. La corsa verso il One Piece è giorno dopo giorno sempre più difficile ed ora, sul cammino dei pirati di Cappello di Paglia, c’è un’alleanza tra Imperatori pronta a scagliarsi sulle armi ancestrali pur di arrivare al fantomatico tesoro.
N.B. Nonostante Yamato usi il maschile per parlare di sé, per una questione di semplicità e per evitare qualsiasi tipo di confusione, abbiamo scelto di utilizzare il genere femminile per riferirci a lei, ovvero il suo sesso biologico!
RIASSUNTO
Il capitolo si apre sul versante settentrionale di Onigashima, dove i foderi si imbattono in un esercito nemico capeggiato da Kanjuro, che vuole impedire loro di raggiungere il palcoscenico prima dell’esecuzione di Momonosuke. Il traditore rivela anche di aver malmenato il piccolo Kozuki che l’aveva ferito nel tentativo, non riuscito, di fuggire. Infastidito da queste parole, Kikunojo gli intima di tacere e si scaglia all’attacco. Ha così inizio una battaglia tra i Foderi Rossi e la divisione nemica guidata da Kanjuro. La scena si sposta su Luffy e Yamato, nascosti nell’attico. Yamato afferma che, così come avrebbe voluto prendere il mare con Ace e compagni, ora vorrebbe prendere il mare sulla nave di Luffy. Tuttavia, sin da quando aveva 8 anni, è sempre rimasta prigioniera ad Onigashima, per via delle manette. Luffy le dice che potrebbe togliergliele, però la avvisa che se vorrà unirsi a loro in battaglia sarà costretta a vederlo picchiare Kaido. Ella non vacilla, afferma anzi che le piacerebbe poterlo fare. Tuttavia i due vengono interrotti dall’inizio dell’annuncio di Kaido, riguardante il progetto “Nuova Onigashima“, trasmesso in una sala sottostante l’attico tramite lumacofono. Per fronteggiare la nuova arma del Governo Mondiale, che ha portato l’abolizione del sistema della Flotta dei Sette, Kaido e Big Mom vogliono mettere le mani sulle armi ancestrali. Il loro obiettivo ultimo è quello di arrivare al One Piece, portando così scompiglio in tutto il mondo. Nel bel mezzo dell’annuncio, fa la sua comparsa Linlin, accompagnata da tutti gli oggetti a cui ha dato vita durante l’inseguimento di Nami, Shinobu e Carrot. Le tre ragazze sono state catturate e l’Imperatrice si è ripresa Zeus. Il piatto forte del progetto, però, deve ancora arrivare: vista la condizione di “fortezza naturale” del paese di Wano, difesa dalle imponenti cascate e fuori dalla giurisdizione del Governo e della Marina, Kaido ha deciso di renderlo la sua nuova base operativa. La sua idea è quella di incrementare il numero di fabbriche di armi, costringendo anche i cittadini della capitale in fiore a lavorare, trasformando così il paese in una zona senza legge, un vero e proprio paradiso per i pirati. La nuova nazione prenderà il nome di Nuova Onigashima e lo shogun sarà Yamato. Questo piano trova immediatamente la ferma opposizione di Orochi, ma non appena questi prova a ribattere facendo valere la sua “autorità”, Kaido sfodera la spada di King e lo decapita. Incurante della confusione creatasi in sala, Kaido mette gli uomini di Orochi davanti ad una scelta: diventare pirati ed unirsi a lui oppure opporsi e combatterli. La tavola finale riprende brevemente i due scenari iniziali: da una parte abbiamo Kikunojo in lacrime che brandisce la spada apparentemente insanguinata, dall’altra Luffy e Yamato diretti verso il palco. Luffy vuole salvare Momonosuke mentre Yamato impedisce al padre di mettere in atto il proprio progetto.
ANALISI
La battaglia dei foderi
Il destino ha posto nuovamente Kanjuro sul cammino dei Foderi Rossi e questa volta assieme a lui c’è un vero e proprio esercito pronto a combattere. Assieme ai Pirati delle Bestie ci sono alcuni affascinanti guerrieri samurai disegnati dal Kurozumi; essi simboleggiano la sconfitta dei Foderi e per questo motivo sono stati rappresentati privi della loro testa. La reale natura di Kanjuro è sempre più chiara, una natura violenta e crudele, che ora è libero di mostrare dal momento che non indossa più la maschera del servitore dei Kozuki. Momonosuke è invece l’emblema del coraggio. Il bambino, non volendo essere un peso per i suoi alleati, si libera, colpisce Kanjuro con il pugnale e resistite anche al pestaggio rimanendo in parte cosciente. Kanjuro non ha neanche il tempo di finire il suo discorso che Kikunojo si para davanti a lui, intimandogli di tacere. La frase con cui lo fa è veramente bella:
“Le ferite lasciate da questa katana non svaniscono nemmeno all’altro mondo. Come la neve che persiste in primavera, continueranno a tormentare la tua anima in eterno.”
Oltre ad avere un riferimento al suo epiteto, Kikunojo “la neve perenne“, la frase potrebbe anche nascondere un fondo di verità. Non conosciamo dettagli riguardo la tecnica di spada di Kikunojo, quindi potrebbe utilizzarne una particolare.
Il sensei ha però deciso, sfortunatamente, di tagliare parte della battaglia e nell’ultima tavola vediamo Kiku in lacrime brandire una spada insanguinata. Cosa è successo durante scontro con Kanjuro? Limitandoci ad una risposta semplice e lineare, uno dei suoi compagni è probabilmente rimasto, volontariamente o involontariamente, colpito dalla sua lama. Tuttavia, quanto sarebbe bello (e crudele allo stesso tempo) se Kanjuro avesse deciso di dar vita ad un disegno di Oden, per lanciarlo contro i suoi nemici? Sarebbe veramente straziante vedere i suoi vassalli costretti a combatterlo nonostante egli sia la persona che si è letteralmente sacrificata per loro.
Le conoscenze di Kaido e Big Mom
A prima letta è un dettaglio che potrebbe sembrare non molto rilevante, ma in realtà è totalmente il contrario. Kaido e Big Mom sono a conoscenza dell’esistenza delle Armi Ancestrali! Già avevamo avuto un assaggio dell’incredibile sapere in mano ai pirati di Big Mom, quando Tamago parlò delle varie tipologie di Poneglyph. Anche Shiki sapeva dell’esistenza di queste ami, infatti nel capitolo 0 afferma che sa che Roger conosce l’ubicazione di una di esse. I tre personaggi citati sono legati da un filo conduttore, che porta il nome di “Pirati Rocks“, quindi queste conoscenze potrebbero essere frutto del loro passato nella ciurma di Xebec. Ma se in realtà ci fosse altro sotto? Se fosse stato qualcun’altro a rivelare ai due dell’esistenza di queste armi capaci di distruggere il mondo? Dopotutto sono informazioni che farebbero gola a chiunque e c’è un personaggio, visto l’ultima volta proprio nel paese di Wano, volenteroso di arricchirsi, che durante l’arco narrativo dell’isola degli Uomini-Pesce era venuto a conoscenza di informazioni riguardi queste armi. Questa persona altri non è che Caribou!
Onestamente, ho sempre pensato che quella “certa persona” a cui si riferiva il pirata fosse Teach, ma a questo punto potrebbe aver deciso di vendere quelle preziose informazioni proprio a Kaido, visto tutto ciò che potrebbe guadagnare avvicinandosi ad un Imperatore. Tuttavia sono abbastanza scettico sulla buona riuscita dei “favori” di cui parlava, perché, se fosse questo il caso, è molto probabile che due come Kaido e Big Mom abbiano deciso di liberarsi di lui una volta ottenute le informazioni di cui avevano bisogno.
La morte di Orochi e il progetto “Nuova Onigashima”
Orochi b. Orochi. Decapitato. Un plot twist abbastanza inaspettato, almeno in questo punto della storia. Kaido si dimostra nuovamente un personaggio veramente privo di scrupoli, disposto a tutto pur di raggiungere i propri obiettivi. L’opzione “alleanza con Big Mom” è troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire – nettamente più vantaggiosa rispetto a quella con Orochi – ed ha deciso così di eliminare lo shogun per prendere il controllo del paese di Wano. Togliere di mezzo in questo modo Orochi è una scelta veramente particolare di Oda, che toglierebbe ai seguaci di Oden la possibilità di ottenere personalmente la propria vendetta.
Nonostante tutto non sarebbe un brutto scenario, è decisamente più probabile che la scena di Doflamingo e Kyros si ripeta. Ma se così fosse, quale sarà stato il diversivo utilizzato da Orochi? Essendo una persona estremamente paranoica, Orochi potrebbe aver chiesto a Kanjuro di realizzare un suo disegno, come precauzione. Una seconda opzione potrebbe essere legata al suo frutto del diavolo, lo Zoan mitologico Hebi Hebi modello Yamata no Orochi.
Per rispondere a questa domanda, dobbiamo prima chiarire cosa sia lo Yamata no Orochi. Lo Yamata no Orochi è una creatura appartenente alla mitologia giapponese, che dominava la regione di Izumo, da non confondere con l’Idra, creatura della mitologia greca che compare soprattutto nei miti di Eracle. Viene descritto come un serpente/drago con otto teste ed otto code, con occhi rossi come ciliegie invernali, un corpo talmente grande da poter coprire otto valli ed otto colline, un ventre sempre coperto di sangue e di fiamme e sul suo dorso crescevano muschi, cipressi giapponesi e cedri giapponesi. La leggenda conosce diverse varianti, ma in tutte l’eroe Susanoo per ucciderlo recide tutte le otto teste e le code delle creatura.
Detto ciò, noi sappiamo che gli Zoan mitologici godono di poteri particolari, legati alla creatura di riferimento del frutto. Abbiamo visto Sengoku utilizzare onde d‘urto a Marineford, Marco utilizzare le fiamme azzurre rigeneratrici della fenice e non sarebbe strano se la peculiarità del frutto di Orochi fosse proprio legata alle teste. Inoltre, Marco a Sphinx (capitolo 909) usa le fiamme in forma umana, quindi le peculiarità di cui stiamo parlando non sono strettamente collegata alla forma animale. Se così fosse, per uccidere Orochi dovrebbe essere necessario tagliare le otto teste che mostra in forma animale (capitolo 932), ma per ucciderlo in forma umana? La testa ricrescerebbe in maniera simile proprio all’Idra di cui parlavamo all’inizio? E soprattutto, avrà tenuto Kaido all’oscuro anche di questo suo asso nella manica, come precauzione in caso di tradimento del pirata? ODK, only Oda knows.
Il rapporto Kaido-Yamato
In questo capitolo comincia ad emergere il carattere di Yamato, che si dimostra un personaggio impulsivo, abbastanza simile a Luffy da questo punto di vista. Entrambi hanno un obiettivo comune, dare una lezione a Kaido. Tuttavia Yamato non sembra odiare particolarmente il padre, infatti lei stessa ammette che non sa se credere davvero alla storia delle manette esplosive. Al contrario di Sanji ad inizio Whole Cake Island, che detestava completamente il padre, Yamato sembra provare solo un sentimento di rivalsa nei suoi confronti. Ulteriori approfondimenti riguardo il rapporto Kaido–Yamato sono rimandati al momento in cui la figlia si parerà davanti al padre. Dulcis in fundo, grazie all’ultima vignetta del capitolo abbiamo la conferma che anche i sottoposti di Kaido sono a conoscenza del “segreto” di Yamato; essi conoscono il volto che si cela dietro ala maschera ed infatti la riconoscono senza problemi. La mia personale visione della questione è molto semplice e ripercorre per certi versi la leggenda di Kaidu e di sua figlia Khutulun.
Il fatto che Oda si sia ispirato ai guerrieri dell’Impero mongolo per la creazione di Kaido è una cosa assodata ormai da anni, il suo character design non lascia spazio a dubbi. Inoltre, con una brevissima ricerca, riguardo proprio la sua storia, è possibile risalire alla persona da cui Oda sembra essersi focalizzato nella stesura dell’Imperatore. Kaidu Khan è stato un condottiero mongolo vissuto durante il 1200, pretendente al titolo di Gran Khan. Oltre ai 14 figli maschi, Kaidu ebbe anche una figlia femmina, Khutulun. Ella si distinse in quella società, dominata principalmente da uomini forti, per le sue abilità. Secondo la tradizione, nessun uomo o donna riuscì mai a batterla nella lotta libera mongola. Khutulun ricevette la stessa educazione che veniva impartita ai figli maschi: andare a cavallo, tiro con l’arco, saccheggi e, per l’appunto, lotta libera. Come ogni altro ragazzo della sua comunità si dedicava ad attività solitamente riservate agli uomini, come affilare spade, mungere yak, e così via. In punto di morte, il padre indicò proprio la figlia per il ruolo di Khan, reputando i suoi restanti 14 figli maschi inadatti al ruolo. Proprio a questo proposito, nel capitolo di questa settimana Kaido investe proprio Yamato della carica di shogun di Nuova Onigashima. Arriviamo così al punto focale della teoria: Kaido semplicemente detestava l’idea di perdere nuovamente contro Oden Kouzuki, anche se questa volta non in uno scontro diretto ma in uno quasi ideologico. Il samurai l’aveva già beffato in combattimento e nel futuro della sua progenie non vedeva una figura rispettabile e forte, capace di portare avanti la sua eredità. Al contrario, Oden aveva Momonosuke, che sarebbe potuto diventare il degno successore del padre. Quest’idea il Re delle Bestie non poteva assolutamente sopportarla. Secondo me, Kaido, dopo aver visto sua figlia autoproclamarsi Oden Kouzuki, ha accettato il suo desiderio ed ha scelto di crescerla ed educarla come un uomo valoroso, obbligando anche i suoi sottoposti a trattarla come tale. Dopotutto, nonostante l’abbia giustiziato, Kaido rispettava profondamente Oden. Non sarei neanche stupito se il nome “Yamato“, un nome fondamentalmente maschile e culturalmente importantissimo, Kaido l’avesse scelto a posteriori per onorarne la grandezza e quindi il vero nome di Yamato fosse un altro.
Conclusioni
Il capitolo 985 è stato veramente un bel capitolo, forse il migliore dall’inizio dell’incursione assieme a quello dell’arrivo dell’alleanza. Oda ha ben giostrato i tre scenari nel corso del capitolo, ha svelato finalmente alcuni piccoli misteri e ci ha lasciati con delle buonissime aspettative per il prossimo. Il prossimo appuntamento, con il capitolo 986, è fissato per domenica 2 agosto!
One Piece (ワンピース) è un manga scritto e disegnato da Eiichiro Oda che dal 19 luglio 1997 compare settimanalmente sulla rivista giapponese Weekly Shonen Jump. L’edizione italiana è curata dalla Star Comics, che ha cominciato a pubblicarlo nel nostro paese dal 1^ luglio 2001. Dal 20 ottobre del 1999, il manga è stato adattato in una serie televisiva anime, prodotta dalla Toei Animation e trasmessa ancora oggi in Giappone su Fuji Tv, l’edizione italiana è edita da Merak Film ed è andata in onda su Italia 1 dal 5 novembre 2001 per poi continuare su Italia 2 nel 2012; inizialmente intitolata “All’arrembaggio!”, la serie ha avuto diversi cambi di denominazione nel corso delle stagioni, fino ad assestarsi sull’originale One Piece.
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